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Team building artistico: quando il colore diventa collaborazione

In un panorama aziendale in continua evoluzione, il successo di un’organizzazione non dipende soltanto dalle competenze tecniche dei dipendenti, ma anche dalla qualità della comunicazione e dalla collaborazione tra i membri del team. In quest’ottica, trovare modalità innovative per migliorare la coesione e la sinergia all’interno dei gruppi di lavoro è diventato fondamentale. Una delle soluzioni più creative e coinvolgenti adottate da diverse aziende è l’organizzazione di attività di team building che stimolino la collaborazione in modo non convenzionale.

team building teoria del colore

Mostrami Factory ha organizzato un’esperienza di team building di circa due ore e sviluppato un nuovo format studiato insieme ad uno dei leader mondiali nei servizi professionali di revisione e organizzazione contabile, basato sull’utilizzo dei colori come pratica contro l’ansia!

Il focus del team building erano i colori, un potente strumento per esplorare la psicologia, la creatività e la cooperazione all’interno dei team aziendali ma anche una semplice skill da portare nella vita quotidiana, in ufficio, a casa o anche in un powerpoint! Le attività non solo hanno coinvolto i partecipanti in modo superdivertente, ma hanno anche fornito un’opportunità per comprendere meglio le dinamiche interpersonali, ridurre la carica ansiogena, imaprare qualche veloce tips e migliorare la comunicazione.

L’idea di utilizzare la teoria dei colori come base per un’attività di team building si fonda sul concetto che i colori non solo influenzano il nostro stato d’animo e le emozioni, ma possono anche essere usati per comprendere meglio i comportamenti individuali e promuovere la coesione tra le persone.

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La teoria dei colori

La teoria dei colori è un concetto sviluppato nel corso dei secoli da artisti, filosofi e psicologi, che hanno studiato l’effetto che i colori hanno sulle emozioni umane.

Prima dell’invenzione dei pigmenti artificiali, gli artisti non avevano a disposizione un’ampia gamma di colori e soprattutto mancavano i colori primari. Non era consuetudine poi mischiare i colori, per poterne garantire la stabilità e salvaguardare i dipinti.

Più che di teoria, sarebbe bene parlare di teorie del colore, visto che gli artisti ne hanno elaborate moltissime, anche diverse e contrastanti tra loro. Una buona teoria del colore deve innanzitutto ordinare i colori prima di analizzarli nelle loro interazioni.

Le prime osservazioni sistematiche risalgono a Johann Wolfgang von Goethe, che nel suo “Teoria dei Colori” del 1810 esaminava il potere psicologico e simbolico delle varie tonalità. Goethe voleva confutare gli studi di Newton, il quale aveva già proposto la sua ruota dei colori che ne identifica sette, gli stessi dell’arcobaleno. A differenza di Newton, Goethe dispone in cerchio sei colori ottenendo una graduazione continua. La figura geometrica permetteva di studiare la relazione tra i diversi colori, sia vicini che opposti all’interno del cerchio.

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É a Runge però che dobbiamo però il disegno della sfera cromatica, un modello tridimensionale. Egli capisce che la gamma dei colori si ottiene attraverso tre parametri ovvero il tono, la luminosità e la saturazione. La sua sfera può essere immaginata come un pianeta in cui all’equatore si trovano i colori dalla massima intensità, mentre avvicinandosi ai poli i colori diventano più chiari (polo nord) o più scuri (polo sud) perché cambia la loro luminosità. Spostandosi invece verso il centro del nostro pianeta, i colori cambiano di saturazione e perdono quindi d’intensità.

La teoria del colore è stata poi sviluppata ulteriormente da psicologi e scienziati del comportamento, rivelando che i colori possono influenzare lo stato d’animo, la produttività, le emozioni e persino il modo in cui comunichiamo.

Questi concetti sono stati utilizzati per sviluppare una serie di attività durante il team building, mirate a esplorare diversi aspetti della personalità dei partecipanti e a far emergere i loro punti di forza, il tutto all’interno di un ambiente ludico e collaborativo.

Le attività del team building – il format di Mostrami

Dopo alcuni brevissimi cenni alla storia dell’arte, i partecipanti sono stati suddivisi in piccoli gruppi e coinvolti in varie attività, tutte ispirate ai principi della teoria dei colori. Il tema principale da affrontare durante il team building era la gestione dell’ansia. Abbiamo precedentemente chiesto a tutti i partecipanti di rispondere ad un breve questionario per capire quali fossero le situazioni e gli elementi che provocassero in loro l’ansia.

Durante le attività, ogni gruppo di lavoro era rappresentato da un colore e ad ogni colore corrispondeva uno dei fattori d’ansia da loro individuati. In particolare:

  • viola: fallimento
  • arancione: public speaking
  • giallo: paura del nuovo
  • verde: poco tempo
  • rosa: dipendenza da altri
  • blu: lavoro
  • nero: soldi
  • rosso: disordine

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L’obiettivo del team building era conoscersi meglio (a livello personale e di gruppo), valutare questi fattori d’ansia e capire come la teoria dei colori potesse aiutare.

I vari gruppi sono stati formati casualmente, facendo pescare a ciascun partecipante un colore in modo randomico. Dopo una breve spiegazione della teoria dei colori, i nostri artisti hanno introdotto i colori scuri – quelli più ansiogeni. Ogni gruppo ha poi dovuto creare, miscelando diversi colori, il colore che per loro raffigurava meglio il fattore d’ansia del tavolo a cui erano stati assegnati e dipingere la tela.

Output: tele quasi monocromatiche molto ansiogene.

Analizzato il fattore d’ansia, abbiamo fatto diversi esercizi di Brain Gym e ascolto attivo per astrarre e metaforizzare l’elemento specifico. Lo scopo poi, è stato quello di accordarsi, tra membri del gruppo, per trovare un solo elemento che rappresentasse al meglio il fattore d’ansia e riportarlo sulla tela.

Abbiamo quindi introdotto i colori più pacificanti. Infine, così come per i colori “ansiogeni”, ciascun gruppo ha dovuto creare il proprio colore che rappresentasse la soluzione al fattore d’ansia, la pace e la tranquillità e con diverse tecniche artistiche ha dovuto intervenire sulla tela e affrontare così l’ansia!

 

Un altro approccio ai colori che abbiamo formalizzato è proprio in occasione delle festività natalizie, una dinamica di team building basata su rosso, verde, oro, argento, bianco, blu; a seguire l’articolo sui team building di Natale.

I benefici per il team

I partecipanti hanno apprezzato il carattere innovativo e creativo dell’esperienza e l’uso dei colori ha permesso di creare un linguaggio comune per discutere emozioni e dinamiche di gruppo.

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Questo approccio al team building ha portato a diversi benefici. In particolare:

  • un’occasione di conoscenza del sè e degli altri: un approfondimento sull’ascolto attivo intrapersonale e interpersonale;
  • miglioramento della comunicazione: una delle sfide più comuni in un ambiente aziendale è la comunicazione, specialmente tra individui con personalità molto diverse. La teoria dei colori ha offerto un approccio intuitivo e visivo per facilitare la comprensione reciproca. Riconoscere le emozioni dei colleghi attraverso i colori ha incoraggiato una comunicazione più aperta e sincera, favorendo la creazione di un ambiente di lavoro più empatico;
  • stimolo della creatività: il focus sui colori ha stimolato il pensiero laterale e la creatività. Molti partecipanti, impegnati quotidianamente in compiti analitici o tecnici, hanno trovato in queste attività un’occasione per esplorare nuove modalità di espressione. L’uso dei colori come linguaggio simbolico ha permesso di sperimentare idee senza i vincoli della logica tradizionale, portando alla luce soluzioni e approcci inediti ai problemi aziendali;
  • coesione del gruppo: abbiamo giocato! Siamo tornati bambini… l’arte e la teoria dei colori sono state utilizzate come strumenti per promuovere la collaborazione. Collaborare per creare un’opera d’arte visiva ha permesso di sperimentare in modo concreto i benefici del lavoro di squadra. Ogni persona ha portato il proprio contributo unico, ma il risultato finale di ogni gruppo è stato un’opera collettiva che rifletteva la sinergia del microteam;
  • riconoscimento e valorizzazione delle differenze: i membri del team hanno imparato a valorizzare le differenze, anziché vederle come ostacoli e utili per il superamento di stati d’ansia grazie al supporto di squadra e al confronto.

Il team building basato sulla teoria dei colori ha dimostrato che la creatività, l’arte e la psicologia che sottende alle due, possono essere strumenti potenti per rafforzare le dinamiche di gruppo all’interno di un’azienda. Attraverso un’attività divertente e stimolante, i partecipanti hanno potuto guardarsi con occhi nuovi, riconoscendo l’importanza di ciascuna individualità e come, insieme, si possa creare qualcosa di migliore.

Vi facciamo vedere un po’ del team building in Mostrami Factory

 

Tutor del team building

sandro aglialoro team building formazione

Sandro Aglialoro – Business coach, docente, imprenditore super appassionato. Laureato con lode in Marketing Strategico ed Interno alla Bocconi di Milano; ha conseguito un Master in Direzione e Formazione del Personale e un Master in Digital Marketing. Ha maturato un’ampia esperienza professionale nell’ambito del marketing e dell’event management a livello nazionale e internazionale in diversi settori: arte & design, luxury, food &beverage, finance e ICT. Appassionato di arte e sociale, continua i propri studi con un profondo interesse per le neuroscienze. Dal 2010 è cofoundatore e project manager di Mostrami Srl Impresa Sociale.

Profilo professionale Sandro Aglialoro.

 

 

Federica Foradini – Psicologa e Psicoterapeuta… e artista! Dal 2017 gestisce uno studio privato e al contempo coordina corsi di formazione e di crescita personale, sia in modalità individuale che di gruppo per persone singole e aziende. Appassionata di arte da quando sono bambina ho partecipato ad alcune mostre ed eventi e da qualche anno ho deciso di coniugare questi due aspetti frequentando un corso di arteterapia e strutturando percorsi in cui l’arte diventa il miglior canale per esprimere, cambiare e migliorare come ci sentiamo, il nostro modo di affrontare la vita e il nostro modo di affrontare il lavoro.

Profilo professionale Federica Foradini.

 

 

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