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Murales a Torino: quando la street art riporta la natura in città

I murales sono una forma d’arte capace di trasformare completamente il volto di una città come Torino: basta il talento e la visione di uno street artist armato di colori per tramutare le pareti anonime di un edificio in finestre su mondi inaspettati.

Senza dubbio Torino rappresenta un esempio eccezionale di questo potere trasformativo della street art. Infatti, le opere realizzate da giovani artisti italiani e internazionali nell’ambito del progetto “TOward 2030. What are you doing?” e ispirate agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, hanno rivelato nuove sfumature della città.  Se storicamente Torino è percepita come simbolo dell’industria italiana e di fabbriche a pieno ritmo, questi murales segnalano una crescente attenzione verso la sostenibilità ambientale.

Se volete continuare a lasciarvi stupire da come la street art possa cambiare la percezione degli spazi nelle città italiane, esplorate la nostra mappa dei murales, interattiva e costantemente aggiornata.

Scoprite con noi alcune delle opere di street art che hanno dato vita a mondi naturali nel cuore di Torino!

Murale sul surriscaldamento globale: Nevercrew con “Black Machine”

Il grande murales intitolato “Black Machine”, realizzato dal collettivo artistico NEVERCREW sulla parete di un teatro, nasce da una riflessione sulla rappresentazione, intesa non solo come ritratto ma anche come messa in scena e interpretazione della realtà. Sfruttando la prospettiva obbligata del marciapiede e integrando elementi visivi del linguaggio teatrale, gli artisti costruiscono un’opera che combina natura e artificio, realtà e finzione. Al centro della composizione, un orso polare ricoperto di petrolio osserva la scritta luminosa “white”, alimentata da un macchinario industriale che richiama al passato manifatturiero torinese. L’opera, combinando elementi naturali e artificiali, trasporta lo spettatore in un’atmosfera quasi surreale e lo spinge a riflettere sul tema del surriscaldamento globale e sulla necessità che l’uomo si assuma la responsabilità di preservare il delicato equilibrio degli ecosistemi.

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Graffiti art con i fiori rosa di Doa Oa in via Calandra

Tra i murales più delicati di Torino troviamo quello dell’artista spagnola Doa Oa, in via Fratelli Calandra: l’opera, intitolata “Althaea Officinalis L.”, raffigura la pianta dell’altea medicinale, con splendidi fiori rosa che sbocciano sulla facciata di una palazzina anni Venti.

Street art sulla natura: Mantra con “The Ode of Collapse

Nel cuore del quartiere Aurora, sulla facciata in via Parma 24, lo street artist francese Mantra ha realizzato nel 2018 un’opera ispirata al Goal 13 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, dedicato alla lotta contro il cambiamento climatico. Il murale, intitolato “The Ode of Collapse”, restituisce vita e colore a un edificio urbano attraverso l’immagine di numerose farfalle, rese con un realismo sorprendente, come se fossero sul punto di prendere il volo. L’artista sceglie le farfalle come simbolo della fragilità della natura e dell’urgenza di proteggerla: molte delle specie rappresentate sono infatti scomparse negli ultimi decenni, vittime dell’inquinamento e della progressiva alterazione degli ecosistemi. Con questa metafora visiva, Mantra denuncia la perdita della biodiversità e richiama lo spettatore a una riflessione profonda sul rapporto tra attività umana e crisi ambientale. L’opera diventa così un atto di sensibilizzazione, ma anche un omaggio poetico alla bellezza effimera della natura.

 

Street art sull’inclusività: Louis Masai con “Swimming Towards a New Existence

Nel quartiere Crimea di Torino, lo street artist londinese Louis Masai ha realizzato nel 2018 il murale “Swimming towards a new existence”, ispirato al Goal 16 dell’Agenda 2030, che promuove società pacifiche, giustizia e istituzioni inclusive. L’opera raffigura un elefante variopinto dalle zanne spezzate, composto da patchwork colorati e sospeso in un ambiente blu, simbolo del bracconaggio e del commercio illegale di avorio. Parte di una serie globale dedicata alle specie in via di estinzione, il murale unisce estetica e denuncia, trasformando l’arte urbana in uno strumento di memoria e consapevolezza ambientale.

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Il murale vicino alla Mole Antonelliana tra surrealismo e critica sociale

Nel cuore di Torino, accanto alla Mole Antonelliana, spicca un gigantesco murale dell’artista spagnolo Aryz, realizzato sulla facciata laterale del Palazzo Nuovo. Quest’opera di street art cattura l’attenzione per la sua scala monumentale e lo stile unico, a metà tra il surrealismo e la pop art. L’enorme figura umana rannicchiata, priva di abiti, invita a riflettere su temi profondi: la svestizione diventa un gesto simbolico, un abbandono degli stereotipi e dei consumi della società contemporanea. I colori tenui scelti da Aryz contribuiscono a creare un’atmosfera quasi onirica, perfettamente integrata nel contesto urbano.

Murale sul benessere: Gomez con “*Come le più belle cose*

Anche il murales di Luis Gomez non può lasciare indifferenti: in “*Come le più belle cose*” lo street artist dipinge con un stile quasi caravaggesco un’enorme rosa in bianco e nero come omaggio “alle più belle cose, quelle che oggi, ancora, vivono solo un giorno” – racconta l’autore – “come una rosa per ogni stagione che non conosceranno, fino al giorno in cui sarà solo l’inverno, bianco e delicato, ad accompagnarli altrove”. Anche qui la natura diventa veicolo di un messaggio importante, in questo caso dell’obiettivo di garantire salute e benessere per tutti.

 

Street art sulla tutela degli oceani: Mr Fijodor con “Il Cerchio e le Gocce (The Rubbish Whale)

Lo street artist torinese Mr. Fijodor ha realizzato nel 2018 il murale “Il cerchio e le gocce (The Rubbish Whale)”, ispirato al Goal 14 dell’Agenda 2030, che mira alla tutela e all’uso sostenibile degli oceani e delle risorse marine. Al centro dell’opera, una grande balena – nello specifico un capodoglio – composta da rifiuti: un’immagine forte che trasforma uno dei più maestosi e vulnerabili mammiferi acquatici nel simbolo della fragilità dell’ecosistema marino. Con uno stile diretto e fortemente simbolico, Fijodor denuncia l’inquinamento dei mari e lo sfruttamento irresponsabile delle risorse naturali, invitando i passanti a riflettere sull’urgenza di un cambiamento concreto.

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Graffiti art con un fenicottero rosa con messaggi sociali

In via Giulia di Barolo 3 troviamo Solitary Walker, un murale firmato dall’artista croata OKO: l’opera raffigura un enorme fenicottero rosa, figura simbolica che osserva la città con aria vigile e quasi protettiva. Il murale richiama l’Obiettivo 8 dell’Agenda 2030, legato al lavoro dignitoso e alla crescita sostenibile. Attraverso la street art, l’artista invita a riflettere su temi come equità, cooperazione e inclusione, usando la forza visiva della graffiti art per lanciare un messaggio universale.

Opera murale sull’ecosistema: Hitnes con “La natura è un insieme vivente

Per concludere questo viaggio alla scoperta della street art a Torino, vi proponiamo il lavoro del giovane artista romano Hitnes che interpreta l’obiettivo di proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre. L’ampio murales evoca la varietà della natura attraverso un paesaggio che propone in continuità diversi ambienti che vanno a ricreare un unico “insieme vivente”, come suggerisce il titolo dell’opera.

Per approfondire questo murale sulla natura a Torino!

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Murale “Eaten by Feelings” tra natura e denuncia sociale

Nel cortile del moderno complesso “Quadrato”, in via delle Orfane 20 a Torino, si nasconde “Eaten by Feelings”, un murale che raffigura un volto femminile in parte invaso dalla natura, con un solo occhio visibile: quello di un robot. Il murale affronta il tema del femminicidio, denunciando in modo poetico e inquietante le ferite che la società infligge. Un esempio toccante di come la street art a Torino possa farsi voce di un disagio profondo, trasformando i muri in strumenti di consapevolezza

 

Anche noi di Mostrami cerchiamo di fare la nostra parte, non solo per contribuire a portare colore e bellezza nelle vie delle nostre città, ma anche per farlo in maniera ecosostenibile. Infatti, Mostrami offre la possibilità di realizzare opere di street art antismog, grazie all’utilizzo di un particolare pigmento studiato da una start up italiana capace di assorbire CO2. Se desiderate rendere le pareti delle vostre case o attività delle vere e proprie opere d’arte e al tempo stesso compiere un’azione positiva e consapevole per il rispetto del pianeta, visitate la pagina dedicata al nostro servizio di murales interni ed esterni su commissione.

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