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Street art in Lombardia… e non solo: Ale Senso e Cheone

Oggi vi portiamo nel mondo della Visual Street Art e vogliamo farlo approfondendo i profili di due grandi esponenti italiani che vediamo sempre più spesso per le nostre strade e che hanno molto in comune: Ale Senso e Cheone; sono entrambi sempre più attivi nel panorama della street art in Lombardia!

ale senso visual street art

Ale Senso, una visual street artist

Ale Senso, all’anagrafe Alessandra Odoni, si è sempre definita una visual street artist e fa della conquista degli spazi abbandonati uno dei suoi scopi artistici. Sapendo mescolare efficacemente tecniche e materiali diversi come spray, acrilici, colle e vernici da legno, riesce a far dialogare i suoi personaggi con lo spazio circostante.

I luoghi da lei scelti non solo vengono recuperati pienamente, ma si rielaborano e trasformano in spazi-teatro di iniziative artistiche e culturali. Questo perché Alessandra Odoni si lega in maniera profonda al luogo in cui deve operare ed è questo uno dei principali temi che hanno fatto evolvere la sua sensibilità, portandola dal mondo dei graffiti a quello della visual street art più figurativa.

ale senso visual street art

Nata a Bergamo nel 1977, già durante gli studi al liceo artistico afferra le bombolette ed entra in contatto con i giovani street artist e gli enti istituzionali della “città dei Mille”: è infatti una delle promotrici del progetto “Tracce Urbane”, tuttora attivo nel garantire spazi e nel promuovere la street art autorizzata per le strade di Bergamo.

Dopo aver studiato presso L’Accademia di Belle Arti di Brera, a Milano, si trasferisce a Budapest per un anno tra il 2001 e il 2002 cercando di ampliare ed ispirare il suo percorso artistico. Ritorna quindi nel capoluogo lombardo, dove vivrà per nove anni senza però privarsi di grandi viaggi, soprattutto a carattere professionale, che la portano ad esporre e dipingere in molti luoghi d’Italia e di tutta Europa. Un prodotto esempio del suo periodo milanese è il live painting realizzato nel 2006 in occasione della mostra “Street Art Sweet Art” al Padiglione d’Arte Contemporanea.

Due anni più tardi la troviamo a Roma, dove espone all’Auditorium Parco della Musica per “Scala Mercalli: il terremoto della Street Art italiana” e non solo, dipingendo in pochissimo tempo anche al Museo dell’Altro e dell’Altrove (MAAM) e in fabbriche dismesse della periferia romana. Un’azione simile la propone anche durante il suo breve soggiorno artistico a Cosenza, dove dà vita alle pareti cieche degli edifici con storie mitologiche ispirate al tema della tragedia di Edipo.

ale senso visual street art_big brother’s son

L’arte di Ale Senso fuori dall’Italia

La carriera della visual street artist si stravolge nel 2010, quando tre suoi interventi site-specific all’interno di spazi dismessi gli valgono un posto nella finale dell’Eco Art Project, un concorso in cui l’arte e il design sono identificati come potenti mezzi per ispirare all’azione contro il cambiamento climatico. Ale Senso è attiva anche nella lotta alla conquista della parità di genere e nel sostegno alle donne in difficoltà, come ha dimostrato collaborando ai progetti “Womenpower” e “Closed 4 Women” insieme ad attiviste del nord e dell’est Europa.

Nel 2011 si trasferisce a Berlino, dove apre il suo studio d’arte ed inaugura “Apartament A”, uno spazio underground che realizza quello che è forse il suo più grande sogno, ospitare attività culturali di qualsiasi genere. L’espansione della sua attività le ha permetterà di lì a poco di partecipare a progetti artistici di grande rilievo in a Sarajevo, in Romania e Bulgaria volti al recupero di edifici devastati dalla guerra, di spazi destinati agli adolescenti e ai bambini.

ale senso visual street art_apartament A_risorse artificialmente scarse

Un’artista alla ricerca dell’equilibrio nelle superfici

La particolarità della visual street artist di Bergamo sta nell’essere concentrata sulle storie che vuole narrare e da cui è tanto affascinata, pensandole però sempre in relazione all’ambiente in cui operano. I suoi simboli e personaggi onirici la aiutano a giocare con lo spazio e a trovare equilibrio tra superfici diverse, pur facendo generalmente preservare alle sue opere un aspetto formale, armonico e sinuoso nei tratti.

Guarda anche questo articolo in cui abbiamo parlato della street art in Lombardia!

Il tema dell’essere umano, il suo vedersi da dentro ed il suo rapporto con la natura è per Ale Senso qualcosa di ricorrente: l’uomo contemporaneo è un uomo più solo, che rischia di perdere se stesso non trovando rimedio al senso di isolamento ed instabilità che la società in cui vive gli infonde. Infatti l’adolescente – e il futuro distopico in cui si proietta – è un soggetto ricorrente nelle sue opere, del quale tuttavia fa rispecchiare non solo le emozioni negative, ma anche un senso di dinamicità e metamorfosi.

ale senso visual street art, l’urlo

In tutti i suoi lavori si nota la forte posa del soggetto, che si impone nello spazio, trasformandolo. Ale Senso sente inoltre le sue opere come fotografie dell’esperienza poetica di percezione dello spazio e del tempo avuta durante la loro realizzazione.

 

L’arte come metamorfosi

La street art è quindi metamorfosi che nasce dalla volontà d’azione, un’azione che può uscire da norme e vincoli avendo la sola ma non banale giustificazione di essere un atto fortemente liberatorio. L’arte è impulso, perché solo grazie ad esso prende forma l’esecuzione finale. Senza di esso l’arte cessa di esistere.

L’arte intesa come sviluppo di una metamorfosi dello spazio è un tema a cui è molto legato un altro grande visual street art, che ha fatto della ricerca anamorfica una prerogativa artistica, ovvero Cosimo Caiffa, in arte Cheone.

Nato a Gallipoli nel 1979 si è poi trasferito in Germania come Ale Senso, ma a soli nove anni. Proprio in Germania vive la sua adolescenza e sviluppa la sua anamorphic street art lungo strade e marciapiedi. Quando nel 2001 torna stabilmente in Italia, a Milano (dove vive tuttora) diventa un pioniere di questa nuova forma di street art nella Penisola.

Cheone e l’anamorphic street art

A Nerviano, nell’hinterland milanese, ha creato con la promozione del festival “Nervi a pezzi” una vera e propria hall of fame di capolavori ad oggi meta imprescindibile nei tour degli appassionati di street art.

I suoi personaggi sono grandi volti di umani e animali, che lo street artist si diverte a definire come “titani” che arrivano a noi, il punto focale d’osservazione, uscendo letteralmente dai muri “dopo aver attraversato universi”.

Cheone ricerca l’assoluta tridimensionalità e per farlo si è specializzato nel vedere oltre il supporto su cui dipinge, interagendo con lo spazio circostante e sfruttando ogni superficie. Proprio facendo così ha sviluppato la sua anamorphic street art, sentendo la necessità di effettuare dei “fuoricampo”, di uscire cioè in tutti i sensi fuori dal muro spostandosi anche sulle superfici del contesto intorno ad esso.

cheone anamorphic street art

La ricerca della luce perfetta, di nuove soluzioni, la sperimentazione di tutti i supporti fuori dell’ordinario, tutto questo ha un unico e preciso scopo secondo Cheone: colpire l’osservatore creando l’effetto wow. Tra le sue ultime realizzazioni da segnalare c’è “The Vision”, realizzata per conto dell’azienda pugliese Mv Line sulla facciata cieca di un palazzo in Porta Romana a Milano. Diventata l’opera street art tra le più cliccate nei social media, con essa lo street artist rende per la prima volta l’architettura protagonista, ispirandosi alle elaborate geometrie di Antoni Gaudì.

The Vision_Cheone

Per Cheone ed Ale Senso ogni storia è importante, ed è altrettanto importante che sappia meravigliare e stupire. Attraverso opere ironiche, esaltanti, riflessive, di denuncia, entrambi questi visual street artists ci narrano i loro universi in modo esclusivo e davvero impattante, regalandoci un’identità che resiste all’omologazione globale che da anni sta bussando alla porta della nostra società.

Speriamo che vi sia piaciuto questo viaggio, volete segnalarci altri lavori dei due artisti che amate particolarmente? Siete i benvenuti!

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